Il monitoraggio è un approccio sistematico per determinare lo stato di un ecosistema e si basa sulla raccolta ripetuta di informazioni, utilizzando un metodo standard. La Direttiva Habitat (92/43/CEE) impone agli Stati Membri la realizzazione di attività di monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario.
I volontari effettueranno monitoraggi di specie animali e vegetali protette dalla Direttiva Habitat presenti in prevalenza in habitat forestali e montani. I monitoraggi verteranno sui seguenti raggruppamenti: invertebrati, anfibi, avifauna e mammiferi. Si effettueranno rilievi strutturali e fitosociologici rispettivamente all’interno di habitat forestali e montani prioritari. Infine, saranno compiuti rilevamenti ambientali basati sulla bioacustica mirati ad un’ulteriore valutazione del livello di biodiversità delle aree indagate.
Per i monitoraggi si terrà conto di piani e protocolli standardizzati già sviluppati e approvati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
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Invertebrati
Sarà valutato lo status delle popolazioni di 5 specie di coleotteri saproxilici che sono state oggetto di studio durante il progetto LIFE “Monitoring of Insects with Public Participation” MIPP (LIFE11 NAT/IT/000252). I metodi di monitoraggio contempleranno l’uso di trappole attrattive (scarabeo eremita e cerambice della quercia), transetti di avvistamento (cervo volante), “visual encounter survey” (rosalia alpina) e realizzazione di habitat artificiali (morimo scabroso).
Anfibi
Il monitoraggio avverrà attraverso conta delle ovature (rana di Lataste, rana dalmatina e ululone appenninico), conta di individui adulti (tritone crestato, tritone italiano, tritone punteggiato, salamandra pezzata, salamandrina dagli occhiali, ululone appenninico, rana di Lataste, rospo smeraldino) e rilevamento al canto (rospo smeraldino, raganella Italiana). L’area di studio Riserve Naturali Statali Casentinesi è attualmente coinvolta anche nel Progetto Progetto LIFE Wet Fly Amphibia (LIFE14 NAT/IT/000759), per tre specie target di ambienti umidi collegati agli ambienti forestali: ululone appenninico, salamandrina dagli occhiali e tritone crestato. Per esse, si procederà al monitoraggio integrando i dati già raccolti dal progetto LIFE con quelli di altri siti all’interno dell’area studio, utilizzando gli stessi metodi di monitoraggio.
Avifauna
Il monitoraggio dei picchi (picchio dorsobianco, picchio rosso mezzano, picchio nero) e di diversi passeriformi (ad es. balia dal collare, averla piccola e tottavilla) avverrà tramite la stimolazione di risposte con emissione di richiami (playback) lungo transetti e punti di emissione per l'individuazione della presenza e dell'abbondanza relativa.
I rapaci di ambienti forestali (falco pecchiaiolo, biancone e nibbio bruno) verranno monitorati attraverso osservazioni da punti di vantaggio ad es. lungo transetti. I rapaci di ambienti rupestri (es. aquila reale, falco pellegrino) verranno monitorati da punti di vantaggio per l’osservazione delle specie in termini di numero di coppie nidificanti e di numero di pulcini involati.
Mammiferi
Tra i mammiferi sono stati scelti 3 tra i carnivori più rappresentativi della teriofauna italiana: gatto selvatico, lupo appenninico e orso marsicano. Inoltre, è stato scelto di monitorare il gruppo dei chirotteri, a cui appartengono specie tutte protette dalla direttiva Habitat.
Il monitoraggio del gatto selvatico, orso marsicano e lupo appenninico avverrà prevalentemente attraverso l’individuazione con fototrappole e ricerca di segni di presenza.
I chirotteri verranno monitorati attraverso la messa in opera di cassette nido e il censimento degli alberi habitat nei quali poter rilevare la loro presenza.
Rilievi forestali
I volontari condurranno un’indagine campionaria per rilevare informazioni sui parametri dendrometrici (diametro, altezza, volume, densità, ecc.) delle formazioni forestali e valutare in termini qualitativi e quantitativi di legno morto presente. I rilievi forestali saranno condotti in tutte le aree di studio.
La bioacustica
La bioacustica e l’ecoacoustica sono discipline emergenti nello studio della biodiversità e con applicazione nella conservazione. La bioacustica è nata come complemento dell’etologia per studiare il comportamento di comunicazione negli animali. L’ecoacustica deriva dalla bioacustica e rappresenta lo studio delle relazioni tra i suoni naturali e di origine antropica con l’ambiente. Negli ultimi anni la bioacustica e l’ecoacustica hanno raggiunto finalità scientifiche più ambiziose come lo studio degli habitat ed il monitoraggio della biodiversità, attraverso lo studio del paesaggio sonoro. Il paesaggio sonoro, o ambiente acustico, si definisce costituito da tre componenti principali: suoni di natura biologica (biofonia), rumori prodotti da elementi naturali (pioggia, vento, tuoni, ecc., che formano la geofonia) e, infine, suoni e rumori legati alla presenza umana (antropofonia), che possono diventare fonte di disturbo e di inquinamento. Tramite l'analisi dei dati registrati, è possibile ottenere la descrizione del paesaggio sonoro. Attraverso il progetto ESC 360 i volontari avranno la possibilità di utilizzare diversi strumenti di registrazione per il monitoraggio del paesaggio sonoro.
Le specie vegetali
Il monitoraggio dello stato di conservazione delle specie vegetali di interesse dell’Unione Europea (Adonis distorta, Iris marsica e Himantoglossum adriaticum) sarà eseguito nelle aree di studio secondo protocolli standardizzati a livello nazionale, attraverso il conteggio del numero di piante per ogni popolazione e l’esecuzione di rilievi fitosociologici campione.
Gli habitat montani
Il monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat montani di interesse dell’Unione Europea, alcuni dei quali prioritari* (faggete appenniniche con tasso ed agrifoglio*, lande alpine e boreali, formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli, pascoli xerofitici dei Festuco-Brometalia*, formazioni erbose calcicole alpine e subalpine, formazioni erbose di nardo*). Il monitoraggio avverrà, secondo protocolli standardizzati a livello nazionale, attraverso la redazione di una nuova cartografia dettagliata delle superfici occupate da ogni habitat (che sarà confrontata con quella effettuata 10-30 anni fa nelle stesse aree) e l’esecuzione di rilievi fitosociologici campione.
Programma attività 2021 Riserve Foreste Casentinesi
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Programma attività 2021 Riserve di Abruzzo e Molise
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Per scaricare il rapporto dei monitoraggi 2019/2020 nelle Riserve Naturali di Abruzzo e Molise clicca qui